Milano | da settembre a oggi sequestrate decine di panetti di droga nello scalo

Linate, sequestrati sette chili di eroina

I «muli» sono due cittadini della Tanzania

Il carico era partito dal Kenya e transitato dallo scalo di Bruxelles

Panetti di eroina
Panetti di eroina

MILANO | Uomini della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle dogane dell’aeroporto di Linate hanno arrestato due cittadini della Tanzania in possesso di oltre sette chili di eroina. Il carico era suddiviso in due trolley e i loro proprietari avevano fatto un lungo viaggio: partiti da Nairobi, in Kenya, avevano fatto scalo ad Addis Abeba, in Etiopia, e a Bruxelles, in Belgio. Entrambi i trafficanti sono stati portati al carcere di San Vittore.

SETTE CHILI DI EROINA - Il primo dei tanzaniani ha mostrato ansia e agitazione al momento dei controlli in uscita dall’aeroporto. Il comportamento ha insospettito i finanzieri e l’esame della sua valigia ha portato alla scoperta di un doppiofondo con 3,7 chili di eroina. In casi come questo le verifiche si fanno più stringenti, a causa della strategia dei trafficanti di inviare più persone per il medesimo carico di droga. Nel caso un singolo individuo venga fermato dagli agenti di frontiera, infatti, il rischio è l’allentamento dei controlli su tutti gli altri passeggeri in transito, per via della momentanea riduzione del personale. È stato quindi scoperto un secondo bagaglio, stavolta senza proprietario ma con la stessa tratta, fattura e nazionalità del passeggero. L’uomo aveva perso la coincidenza per Linate e la sera prima si era dovuto imbarcare su di un volo diretto a Malpensa. I controlli effettuati sul bagaglio «smarrito» hanno consentito di rinvenire altri 3,7 chili di eroina. Così, quando il giorno dopo il secondo tanzaniano è giunto allo sportello «lost & found» di Linate a chiedere notizie del bagaglio abbandonato, i finanzieri lo stavano aspettando e lo hanno arrestato,

MILANO CAPITALE DEL NARCOTRAFFICO | Linate, il vecchio scalo del capoluogo lombardo, si conferma ancora una volta centro nodale per il traffico internazionale di droga. A settembre era stato fermato uno degli ancora rari «muli» – un addetto al trasporto di piccole quantitativi di sostanze – che contrabbandano la cocaina immessa sul mercato dai potenti cartelli criminali messicani. Pochi giorni prima era stata intercettata un’intera spedizione di mobili da ufficio provenienti dall’Ecuador e destinati a un ignaro cittadino emiliano. Tra le assi di legno si celavano 25 chili di cocaina. Ma non si contrabbandano solo stupefacenti: a ottobre un italiano era stato fermato con una tela del pittore Lucio Fontana dal valore di 4,5 milioni di euro.

Mercoledì 23 gennaio 2013