tra i neoassunti, i diplomati hanno meno necessità di seguire i corsi rispetto ai laureati
Bellini (Formaper): «Continuare a puntare sul capitale umano»
MILANO | Investire in formazione può essere una delle reazioni alla crisi dell’economia e del commercio. A dimostrarlo è la crescita delle imprese lombarde che si occupano di formazione: un aumento del 2,4% tra 2011 e 2012, che porta a 1.314 il totale di queste società. Più della metà sono concentrate nel capoluogo.
FORMAZIONE DI MASSA | I dati provengono dalla Camera di commercio di Milano attraverso il rapporto informativo Excelsior 2012. Fotografano una realtà in cui, su 36.200 assunzioni effettuate nel 2012, nell’80,8% dei casi ha fatto seguito un corso di formazione aggiuntivo. Un’istruzione supplementare è stata necessaria per quasi nove su dieci di neolavoratori qualificati in ambiti che spaziano dai servizi sanitari, alle scienze informatiche, chimiche, matematiche fino alle scienze gestionali, commerciali e bancarie. Tra i nuovi addetti agli sportelli di un istituto di credito, per esempio, il 98,5% ha avuto bisogno di formazione organizzata da un’apposita azienda. Spicca il dato per cui questa necessità riguarda il 86,7% dei laureati e «solo» il 78,5% dei neoassunti con diploma di scuola superiore. Un’impresa milanese su tre, infine, ha effettuato corsi di formazione per tutto il personale, per un totale di 37,1% dei dipendenti delle aziende lombarde. «In una fase di crisi come quella che stiamo vivendo – ha dichiarato Umberto Bellini, presidente di Formaper, azienda della Camera di commercio dedicata a questo tema – è importante continuare a puntare sullo sviluppo e la promozione del capitale umano che è la vera ricchezza del nostro territorio e un elemento importante per contribuire alla ripresa dell’economia».
Martedì 9 aprile 2013