Milano | dopo le proteste contro l'insediamento abusivo in via cassio
Il Comune chiude gli accessi al campo di via Airaghi, ma apre altrove
MILANO | Non si placano le tensioni intorno ai campi rom abusivi di Milano, un’emergenza permanente a bassa intensità che ha portato alla promessa – da parte dell’assessore alla Sicurezza Marco Granelli – di smantellare entro fine mese l’insediamento di via Cassio, all’estrema periferia orientale della città. Intanto il Comune annuncia l’inizio della messa in sicurezza dell’ex campo di via Airaghi, al confine con Settimo Milanese.
CHIUSURE E APERTURE | «In via Airaghi sono state applicate le linee guida del piano rom» - ha detto Granelli, parlando del documento finanziato con cinque milioni di euro al tempo del governo Berlusconi. Un’ottantina di nomadi sono stati cacciati dall’area di proprietà della società municipalizzata Serravalle, che ora collaborerà alla chiusura degli accessi. Dopo le operazioni di pulizia, dovrebbe nascere un parco pubblico con nuovi alberi. Lo spiazzo di via Airaghi, occupato abusivamente dalla fine del 2010, era stata ripulito a fine 2011 ma non erano seguiti i lavori di messa in sicurezza e diverse famiglie rom avevano ricostruito le baracche. Nello stesso giorno si è svolta anche una manifestazione del Pdl: duecento persone hanno dichiarato la propria contrarietà all’apertura di un centro di accoglienza «per un anno» per rom, profughi e senzatetto nei pressi di via Lombroso, sempre in periferia est. A inizio marzo un incendio aveva distrutto un campo abusivo in via Pestagalli, zona Rogoredo.
Mercoledì 17 aprile 2013