Milano | dopo le proteste di alcuni esercenti nelle zone della movida
Il sindaco Pisapia promette di chiarire la questione degli orari di chiusura notturna
MILANO | è lecito attendersi novità sulla querelle che da due giorni fa discutere una parte di ristoratori milanesi: il gelato si può mangiare anche di notte, nonostante i nuovi orari sulla chiusura dei locali? Il sindaco Giuliano Pisapia ha anticipato che domani ci sarà un chiarimento definitivo: «I milanesi possono continuare a gustare liberamente il loro gelato anche dopo le 24. Non c'è nessun coprifuoco e mai è stato previsto» – è scritto in un comunicato di Palazzo Marino.
ORARI DIFFERENZIATI | In realtà, le regole frutto «di un percorso partecipato con i commercianti, i residenti e i consigli di zona coinvolti» sembrano chiare sin da ora. Ieri gli assessori al Commercio e alla Sicurezza Franco D’Alfonso e Marco Granelli avevano spiegato che in tutta la città si può andare avanti a servire cibo fino alle due di notte, ma con un importante eccezione nei quattro Duc, i distretti urbani del commercio e crocevia della movida meneghina. In Ticinese, Navigli, Arco della pace e piazza XXV Aprile le consumazioni – gelati compresi – non potranno essere portate per strada, ma solo all’interno del locale a partire dalla mezzanotte, come forma di rispetto per i residenti. Dettaglio non da poco per i gelatai, i cui negozi sono spesso piccoli e non pensati per ospitare i clienti all’interno. Scrivono i due assessori:
CONSUMI NEI LOCALI | «Il divieto riguarda l’asporto di cibo e bevande al di fuori dei locali che non dispongono di tavoli esterni e ha il semplice scopo di dissuadere la formazione di assembramenti notturni sui marciapiedi di fronte ai locali, una ventina in tutta la città. Il divieto esisteva già e quest’anno, come da richiesta degli stessi commercianti, è esteso anche agli artigiani, quindi a gelaterie, pizzerie e kebab. Per il resto della città questo divieto non esiste». La consumazione al banco può invece avvenire fino alle due, ora di chiusura anche per pub e birrerie, con l’eccezione dei Navigli dove si chiude alle tre.
L’IRA DI PALAZZO MARINO | C’è spazio anche per una dura accusa agli esercenti: «Non è né nuovo né sorprendente – sostengono Granelli e D’Alfonso – che anche chi ha attivamente partecipato alla definizione di un provvedimento, ottenendo che molti suggerimenti avanzati fossero recepiti, pensi di smarcarsi presso la propria presunta base», in modo da avanzare nuove rivendicazioni. Il riferimento è proprio ai gelatai. E per concludere: «Questa amministrazione si è trovata a dover affrontare un contesto in cui i limiti della sopportabilità tra commercianti, consumatori e residenti e della possibilità di convivenza nelle zone della vita notturna era stato abbondantemente superato».
Domenica 9 giugno 2013