Milano | Dijana Pavlovic aveva sostenuto che l'installazione sia uno spreco di denaro

Costi del nuovo campo di via Lombroso

Consulta rom e Comune su posizioni lontane

Palazzo Marino: sono soldi del governo che vanno usati proprio per questi scopi

I rom del nuovo campo provengono anche dal recente sgombero in via Cassio Dione
I rom del nuovo campo provengono anche dal recente sgombero in via Cassio Dione

MILANO | Botta e risposta polemico tra Consulta rom, ente che unisce molte rappresentanze di nomadi che vivono a Milano, e Palazzo Marino. Al centro della querelle il costo di mantenimento delle 150 famiglie ospitate nel nuovo campo di via Lombroso, provenienti da aree occupate illegalmente e sgomberate e, dal punto di vista dell’ente pubblico, oggetto di un nuovo percorso di inserimento sociale.

PUNTI DI VISTA | Su alcune testate locali Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta, si è scagliata contro il progetto perché i costi di tutta l’operazione ammontano a due milioni di euro e questo è «scioccante». È stata inviata una lettera al Comune per spiegare queste ragioni, ma quello che viene chiesto è in sostanza l’abbandono del piano. La risposta della giunta Pisapia è arrivata con una nota stampa: «Ogni persona ospitata in via Lombroso costa 14 euro al giorno, comprensivi di realizzazione, manutenzione e gestione del centro e noleggio dei container ed è finanziato dal governo con 5,6 milioni di euro strettamente vincolati alla gestione dei nomadi sul territorio di Milano».

SOLO FAMIGLIE CON BAMBINI | Le 150 persone sono famiglie con bambini e il campo è costituito da container con camere a 24 posti, un’area diurna e servizi comuni. Sarà controllato da Protezione civile, terzo settore e polizia locale. «Questo – conclude il comunicato – consente di effettuare gli allontanamenti dai campi abusivi, mettere in sicurezza le aree occupate e di dare accoglienza temporanea e di bassa soglia alle famiglie per iniziare un percorso di integrazione».

Martedì 18 giugno 2013