Sesto San Giovanni | la guardia di finanza smaschera traffico di rifiuti
Il comando provinciale della guardia di finanza di milano ha denunciato due persone ed elevato sanzioni amministrative per 5 milioni di euro nei confronti di una società per violazioni di reati ambientali
di Alberto Lattuada
SESTO SAN GIOVANNI | Due persone denunciate e 5 milioni di euro in sanzioni amministrative per una società. Questo il risultato di un'indagine sull'esame di società attive nel commercio di metalli ferrosi e non,svolta dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Milano,in particolare dalle fiamme gialle di Sesto San Giovanni coordinate dalla dr.essa Donata Costa,che ha portato alla luce alcuni reati a carattere ambientale.
L'attività illecità si baserebbe sull'evasione di normative fiscali da parte di una società brianzola che avrebbe omesso gran parte dell'acquisto di rottame documentato solo con autofatture riportanti codici fiscali inesistenti. Ben 44.000 tonnellate di rifiuti non sono state identificate attraverso falsi attestati di recupero nei quali mancava l'identificativo "a contaminazione radioattiva" superiore ai limiti di legge.
IL REATO | Ai due soggetti indagati sono stati imputati i reati di concorso e reciclaggio di materiale ferroso con attività svolta ad ostacolare l'identificazione della provenienza dello stesso e per attività di gestione di rifiuti non autorizzata ed omessa emissione di formulari; alla società invece sono stati contestati reati di tipo ambientale che includono appunto la mancata emissione dei formulari,l'inesatta presentazione del modulo unico di dichiarazione ambientale ed irregolare tenuta del registro di carico e scarico con sanzioni che vanno dai 2.560.440 euro ad un massimo di quasi 15.000.000.
IL PRECEDENTE | Questo è un altro duro colpo al traffico illegale di rottami a distanza esatta di un anno da quando la Guardia di Finanza di Gallarate smascherò un'evasione da 50 milioni di euro da parte di una s.r.l. impegnata da un decennio nel mercato dei rottami e che grazie ad alcune ditte compiacenti ubicate nelle provincia brianzola aveva messo in atto un ingegnoso sistema per abbattere le imposte ed avere disponibilità di fondi illeciti di denaro per effettuare acquisti «in nero».
Martedì 30 luglio 2013