Bike sharing, la procura indaga per mazzette

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Milano | 25 aprile con la polizia valutarie negli uffici del settore pubblicità

Bike sharing, la procura indaga per mazzette

Indagati, ancora senza nome, manager dell'agenzia Clear Channel

Redazione Online

A Milano il servizio di bike sharing si chiama BikeMi
A Milano il servizio di bike sharing si chiama BikeMi

MILANO | La multinazionale della pubblicità Clear Channel è nel mirino della procura di Milano e il Comune prende subito le distanze. Al centro c’è la gestione dell’appalto pubblico del bike sharing datato 2008 e l’accusa di corruzione e frode contestata a quattro persone tra funzionari pubblici e manager della società.

IL COMUNE PARTE CIVILE | I fatti illeciti, secondo l’ufficio guidato dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo, sarebbero iniziato nel 2011. Gli agenti del nucleo speciale di polizia valutaria hanno fatto la loro comparsa ieri negli uffici del settore Pubblicità di largo De Benedetti per sequestrare le carte dell’appalto. L’amministrazione Pisapia si difende e rilancia: «Si tratta di contratti firmati dalla precedente giunta. Il Comune assicura la massima collaborazione e trasparenza alla procura e agli inquirenti nel prosieguo delle indagini. Qualora venissero accertate delle responsabilità di soggetti che lavorano ancora per il Comune saranno presi tutti i provvedimenti necessari e Palazzo Marino si costituirà parte civile in un eventuale procedimento penale».

Venerdì 26 aprile 2013

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