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MILANO | Il capoluogo lombardo celebra Roberto Franceschi, lo studente ucciso durante gli scontri tra polizia e manifestanti nel 1973 all’età di 21 anni. Due eventi concomitanti avranno luogo mercoledì 23 gennaio. Nello spazio espositivo dell’Università Bocconi – presso la quale il giovane era immatricolato – verrà infatti inaugurata la mostra «1966-1976 Milano e gli anni della grande speranza». In via Bocconi verrà inoltre inaugurato il monumento dedicato a Franceschi. L’opera architettonica esiste in loco dal 1977, ma il sindaco Giuliano Pisapia si appresta a ufficializzarne l’inserimento tra i monumenti di Milano.
LA RASSEGNA | La mostra, organizzata dalla fondazione Roberto Franceschi, raccoglie le opere degli artisti che parteciparono al movimento di opinione pubblica per la costruzione del monumento alla memoria del ragazzo. L’evento sarà anche l’occasione per ritornare sul decennio 1966-1976 alla luce delle spinte positive e delle grandi speranze che lo caratterizzarono: giustizia sociale, progresso economico e civile, lavoro, diritto allo studio, libertà e diritti civili e liberazione della donna. La lista degli artisti ospitati è reperibile sul sito della fondazione.
UN CASO APERTO | Roberto Franceschi, nato a Milano nel 1952, era militante del Movimento Studentesco, formazione della sinistra extraparlamentare. Il 30 gennaio 1973 cadde all’esterno dell’università Bocconi, colpito a morte da un colpo di pistola proveniente dalle file della polizia. Quel giorno il Movimento aveva organizzato un’assemblea aperta al pubblico, ma gli agenti avevano ricevuto l’ordine di bloccare l’accesso all’ateneo a chiunque non esibisse il libretto da studente. Da allora hanno avuto luogo diversi processi per individuare il colpevole, tutti senza esito positivo.
Lunedì 21 gennaio 2013
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