Redazione Online
MILANO | Nel rimpallo di accuse tra forze politiche sulla sicurezza nel capoluogo lombardo, ieri c’è stata soddisfazione generale per l’arrivo in città di 140 nuovi agenti. Si tratta di poliziotti e carabinieri, non soldati, inviati per decisione del ministero dell’Interno, ora guidato dal segretario del Pdl Angelino Alfano.
«RISORSE PER LE FORZE DELL’ORDINE» | La motivazione formale dell’invio degli agenti «è intensificare i servizi di sicurezza». Il sindaco Giuliano Pisapia rivendica il merito della chiamata. «In molte occasioni – ha detto il primo cittadino – avevo chiesto in passato un rafforzamento della presenza delle forze dell'ordine a Milano. Altrettanto importante è mettere a disposizione di polizia, carabinieri e guardia di finanza le risorse e i mezzi necessari, tagliati negli ultimi anni, per svolgere il loro compito». Parole vengono spese anche per contestare «la strumentalizzazione di fatti drammatici» e la sufficiente competenza delle forze dell’ordine meneghine per gestire la sicurezza.
LA POLEMICA SUI MILITARI | Maggioranza e opposizione, in Comune quanto in Regione, si erano lanciate accuse di responsabilità non solo morale per gli omicidi compiuti dal ghanese Mada Kabobo al quartiere Niguarda. In quell’occasione morirono tre persone e due vennero ferite. Il dibattito si era incentrato sulla necessità di inviare i soldati a pattugliare le strade, senza limitarsi alla permanenza nelle caserme. Venerdì si sono tenuti i funerali e le bandiere del Comune sono state messe a mezz’asta, in segno di lutto. L’assassino è tuttora rinchiuso nel carcere di San Vittore.
Lunedì 20 maggio 2013
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