di Alberto Lattuada
30 anni fa alle 10.25 del mattino la stazione ferroviaria di Bologna fu teatro di uno degli atti terroristici più gravi avvenuti in Italia. Gli artefici furono identificati nel NAR,i nuclei armati Rivoluzionari,un'organizzazione armata italiana d'ispirazione neofascista nata a Roma e attiva dal 1977 al 1981 tra i cui elementi spiccava Giuseppe Valerio Fioravanti, il cui ordigno piazzato tra i passeggeri che in quei giorni d'estate transitavano in tanti dal nodo bolognese causò la morte di 85 persone e il ferimento di altre 200.
Di quel giorno si ricorda soprattutto la grande reazione della città emiliana che prontamente prestò soccorso attraverso i suoi cittadini a coloro che rimasero sotto le macerie dell'ala ovest della stazione,quella che crollò dopo lo scoppio della bomba. Anche la città di Milano,come ogni anno,ha voluto ricordare quella data maledetta ed in occasione del XXXIII anniversario il sindaco Giuliano Pisapia ha sottolineato come la città meneghina,la stessa Bologna e Brescia sono accomunate da eventi drammatici molto simili,in tempi e ragioni differenti,e che proprio grazie al ricordo queste realtà cittadine possono mantenere vivo quotidianamente il proprio impegno per una società che affonda le sue radici nella democrazia e nella libertà.
Il sindaco del capoluogo lombardo ha concluso il suo intervento ribadendo come Milano sia stata fiera di partecipare alla commemorazione con il suo gonfalone per continuare la lunga battaglia nel raggiungimento della verità: «Ritengo necessario proseguire con coraggio e determinazione nell’individuazione dei collegamenti mancanti, per restituire a Bologna e all’Italia la verità su chi ha voluto colpirci con la strategia della tensione e della violenza. Ancora oggi non si deve mai abbassare la guardia, ma vigilare per un Paese migliore».
Venerdì 2 agosto 2013
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