Redazione Online
MILANO | L’indagine «Infinito» procede di un tassello con l’arresto di dodici persone – ma una è latitante – eseguito stamattina dai carabinieri del gruppo di Monza. La nuova costola si concentra sul traffico e la detenzione di droga che – secondo l’accusa mossa dagli uffici dell’Antimafia di Milano – le persone fermate avrebbero fornito e comprato da alcuni dei malavitosi la cui rete è andata smembrandosi in seguito ai processi. Le sostanze stupefacenti sarebbero ecstasy, cocaina e hashish.
PUSHER PER I BOSS | Le perquisizioni e gli arresti sono avvenuti a Monza, Milano, Cremona, Reggio Calabria e Pescara. L’operazione «Infinito» aveva messo in piena luce il fertile legame che intercorre tra la ‘ndrangheta calabrese e una rete lombarda composta da cosche, politici e imprenditori, portando nel 2010 a giudizio 152 persone con capi d’accusa quali associazione di tipo mafioso, omicidio, usura, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. A uno dei dodici sono stati anche sequestrati beni immobili per un valore di 500mila euro, secondo l’accusa frutto delle sue attività illecite. Diversi arresti sono avvenuti in flagranza di reato e altre 41 persone state denunciate a piede libero. Gli spacciatori risulterebbero comunque «liberi professionisti», non affiliati alle cosche della ‘ndrangheta. Si tratta della sesta tranche di arresti dall’inizio delle indagini di «Infinito».
Martedì 12 marzo 2013
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