Redazione Online
MILANO | Palazzo Marino recepisce le indicazioni del decreto «Salva Italia» del governo Monti e liberalizza l’orario di apertura dei negozi. Potranno decidere in massima libertà, fatto salvo l’obbligo di comunicarlo al Comune e di esporlo in vetrina. Fanno eccezione le sale da gioco e da scommesse, la cui attività viene limitata tra le 10 del mattino e l’1 di notte. L’obiettivo di questa parte della norma – in vigore da fine febbraio – è la lotta alla ludopatia. Sul territorio comunale sono presenti 120 di questi locali.
GLI ORARI RISCRITTI | L’ultima ordinanza in materia di orari di apertura degli esercizi commerciali risaliva al 2003. Non si tratta comunque di una rivoluzione: per i locali notturni e le discoteche rimangono gli obblighi precedenti, mentre per gli artigiani la fascia-limite è compresa tra le 6 del mattino e l’1 di notte. Ampliate invece le giornate di apertura per acconciatori, estetisti e centri benessere che vedono scomparire il giorno di chiusura obbligatorio, mantenendo la fascia oraria di apertura compresa tra le 7 e le 22. Invariati gli orari dei mercati scoperti cittadini che continueranno a operare con il solito orario di vendita. Per le bancarelle stradali la fascia è quella 5-24 e per i paninari è concessa l’apertura anche nei giorni festivi tra le 8 e le 24, con possibile continuazione fino alle 2 di notte al di fuori della circonvallazione esterna.
Mercoledì 30 gennaio 2013
© Riproduzione riservata
860 visualizzazioni