Redazione Online
MILANO | Salgono a sette le persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta sulle case vacanza del Comune. La guardia di finanza– coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo – ha infatti costretto ai domiciliari tre imprenditori residenti nel bresciano e nella bergamasca. Si tratta di Sergio Grazioli, Ivan Aureliano Montini e Ugo Amilcare Rossetti, tutti accusati di corruzione.
IL GIRO DELLA CORRUZIONE | Al centro dell’inchiesta ci sono quattro appalti banditi tra 2010 e 2011 da Palazzo Marino per l’affidamento di alcune servizi presso le case vacanza del Comune, per un totale di 32 milioni di euro. I tre imprenditori, ognuno con una propria società, avrebbero corrotto Patrizio Mercadante, dirigente dell’area educazione all’epoca di Letizia Moratti sindaco e già in carcere. Secondo gli inquirenti la tangente ammonterebbe a 150mila euro. Lo scopo era far sì che ad aggiudicarsi gli appalti fosse l’impresario turistico Dario Zambelli, per poi spartirsi la somma tutti insieme. I reati intorno a cui ruota l’inchiesta sono quelli di turbativa d’asta, corruzione, truffa e falso e lo scorso ottobre era stato arrestato, oltre a Mercadante, alla sua collaboratrice Giulia Pezzoli e a Zambelli, anche l'avvocato milanese Antonio Picheca. L’ex assessore alle Politiche sociali e capo di Mercadante, Mariolina Moioli, è fuori dall’inchiesta. Le case vacanza del Comune di Milano sono solitamente destinate ai bambini e agli anziani.
Giovedì 7 febbraio 2013
© Riproduzione riservata
900 visualizzazioni