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MILANO | Palazzo Marino prepara le trincee per resistere alla sentenza della Commissione europea che ha multato Sea, la controllata del Comune che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, per le continue iniezioni di denaro (pubblico) necessarie a tenere in piedi Sea handling, la sotto-società che si occupa dei servizi negli scali. Il timore paventato da autorità e sindacati è che ora sia ora a rischio il posto di lavoro dei 2.300 lavoratori.
IL PROVVEDIMENTO IMPUGNATO | «Il Comune – si legge in un comunicato – ritiene infondata nel merito l’impostazione giuridica secondo cui la ricapitalizzazione effettuata dal 2002 al 2010 da Sea spa a favore di Sea handling possa essere considerata come un aiuto di stato». La Commissione europea ha tratto conclusioni differenti e ha sanzionato la controllata della società guidata da Giuseppe Bonomi per 359,6 milioni di euro. La priorità della giunta Pisapia per ora è però la sospensione della sentenza, in attesa che il tribunale della Ue del Lussemburgo discuta il ricorso. Per questo sono state inviate delle lettere al governo e al presidente della Repubblica, perché «appare indispensabile che lo Stato eserciti tutta la propria influenza, a tutti i livelli, per una gestione strategica e condivisa allo scopo di trovare una soluzione positiva dell’intera vicenda».
RESISTERE E POI VENDERE | Il 21 marzo il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si ribadisce la necessità di uno sforzo comune tra istituzioni – facendo appello anche ai parlamentari europei dell’Italia – per fare pressione e ottenere la sospensiva dell’esecutività del provvedimento. La posizione della giunta Pisapia parla della necessità «di esplorare tutte la soluzioni tecnico-giuridiche per superare ogni ostacolo alla prosecuzione dei servizi di handling». La vendita potrebbe essere una di queste soluzioni.
Sabato 23 marzo 2013
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